domenica 25 ottobre 2015

Divina Commedia, Canto III- Inferno- vv. 82-111


" Ed ecco verso noi venir per nave

un vecchio, bianco per antico pelo,

gridando: "Guai a voi, anime prave!

Non isperate mai veder lo cielo:

i' vegno per menarvi a l'altra riva

ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo.

E tu che se' costì, anima viva,
pàrtiti da cotesti che son morti".
Ma poi che vide ch'io non mi partiva,
disse: "Per altra via, per altri porti
verrai a piaggia, non qui, per passare:
più lieve legno convien che ti porti".
E 'l duca lui: "Caron, non ti crucciare:
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare".
Quinci fuor quete le lanose gote
al nocchier de la livida palude,
che 'ntorno a li occhi avea di fiamme rote.
Ma quell'anime, ch'eran lasse e nude,
cangiar colore e dibattero i denti,
ratto che 'nteser le parole crude.
Bestemmiavano Dio e lor parenti,
l'umana spezie e 'l loco e 'l tempo e 'l seme
di lor semenza e di lor nascimenti.
Poi si ritrasser tutte quante insieme,
forte piangendo, a la riva malvagia
ch'attende ciascun uom che Dio non teme.
Caron dimonio, con occhi di bragia,
loro accennando, tutte le raccoglie;
batte col remo qualunque s'adagia"

Caronte viene descritto da Dante come un vecchio coperto da barba bianca, con gli occhi circondati da fiamme, che minaccia severi castighi  ai dannati e li fa salire sulla sua barca, battendo con il remo le anime che si adagiano sul fondo.
Link utile: http://www.parafrasando.it/DANTE/Inferno_Canto_III_Caronte.html

Caronte traghetta le anime.

Il Giudizio Universale è un affresco di Michelangelo Buonarroti, realizzato tra il 1536 e il 1541 per decorare l parete dietro l'altare della cappella sistina. E' una rappresentazione della parusia, ovvero dell'evento dell'ultima venuta alla fine dei tempi del Cristo per inaugurare il Regno di Dio. In basso a destra si trova la rappresentazione dell'inferno.


A dinistra, Caronte a colpi di remo insieme ai demoni percuote e obbliga a scendere i dannati dalla sua imbarcazione per condurli davanti al giudice infernale Minosse, con il corpo avvolto dalle spire del serpente. E' evidente in questa parte il riferimento all'inferno della Divina Commedia di Dante.


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